martedì 22 novembre 2011

Verso Milan-Barca: solo Thiago Silva, Ibra e Boateng nella squadra dei sogni


Un difensore, un centrocampista e Ibrahimovic. Se non fosse che lo svedese ha già fallito l'approdo sul pianeta-Barcellona si potrebbe azzardare che Guardiola, avendone la facoltà, non porterebbe via ad Allegri più di tre uomini. E' solo un gioco. Mettere a confronto reparto per reparto, uomo per uomo, le corazzate che si affronteranno. Un paio di avvertenze: abbiamo tenuto fuori gli assenti sicuri (Dani Alves, Iniesta, Afellay e Adriano per il Barca, Cassano, Gattuso, Mexes, Flamini per il Milan) e siamo consapevoli che Guardiola e Allegri giocano con moduli diversi.

PORTIERE – Meglio Victor Valdes, che in questa stagione viaggia alla media di poco più di mezzo gol a partita, o Abbiati, esplosivo ma discontinuo? Certo, lo spagnolo ha il vantaggio di essere l'estremo baluardo di una squadra quasi invincibile, però ai punti lo preferiamo. Troppo fresco il ricordo delle papere di Abbiati contro Udinese, Lecce e Juventus.

DIFESA – La coppia di difensori centrali la suggerisce Billy Costacurta che di difensori se ne intende: “Piquè e Thiago Silva sarebbero la miglior coppia del mondo”. Anche per questo il Barcellona ci sta pensando, ma intanto, con buona pace di Nesta e Mascherano, è impossibile non preferirli ai rispettivi avversari. Sulle fasce, assente Dani Alves che avrebbe chiuso ogni discorso, restano i ballottaggi Abate-Puyol e Zambrotta-Abidal. Abate è un emergente poco avvezzo, però, ai mari europei. Puyol (33 anni) è un po' logoro, ma sempre pronto quando Guardiola o Del Bosque lo hanno chiamato. A sinistra è impari il confronto tra Abidal, titolare inamovibile in 17 delle 19 partite stagionali giocate dai blaugrana compresa la finale di Supercoppa Europea e i due 'clasicos' contro il Real, e Zambrotta (o Antonini). Tanto impari che il Barcellona ha appena offerto il rinnovo di contratto al francese che sei mesi fa alzava la Coppa dei Campioni al cielo di Wembley dopo aver sconfitto un tumore.

CENTROCAMPO – Manca Iniesta e questo consente a Boateng di giocare il jolly e farsi preferire nel ruolo di terzo d'attacco a Pedro, Sanchez, al quasi deb Cuenca o a chiunque possa mettergli di fronte Guardiola. Al suo fianco, però, non c'è scampo. Impossibile rinunciare a Xavi, candidato a finire sul podio del prossimo Pallone d'Oro, per lasciar posto a Van Bommel. E impossibile preferire Nocerino a Fabregas, malgrado il milanista sia il più usato in Champions da Allegri (360 minuti su 360) e, a sorpresa, il secondo per falli subiti in tutta la competizione dietro a Ribery. Il quarto di centrocampo se lo giocano Busquets (o Keita) e Aquilani (o Seedorf). Sfida meno sbilanciata delle altre. Se solo Seedorf avesse qualche anno in meno...

ATTACCO – I numeri di Messi in questa Champions parlano da soli: capocannoniere (5 gol), giocatore con il maggior numero di tiri in porta (15) e in totale (32). Uomo-assist del Barcellona. In campo sempre con l'eccezione di uno spezzone della trasferta di San Sebastian. Era il 10 settembre, un data da segnare sul calendario. Spiace per Pato e Robinho ma non c'è partita. Così come i numeri promuovo Ibrahimovic nel confronto con Villa: 3 gol in 3 partite, unico rossonero nella top ten della classifica marcatori. Ha saltato solo la sfida del Camp Nou e non può non aver voglia di rifarsi.

ALLENATORE – Disse Mourinho, un anno fa, parlando di Allegri: “Come posso preoccuparmi di uno che è alla seconda panchina in Champions”. Ingeneroso. Però anche adesso che Allegri è arrivato a quota 12 non si può dimenticare che quello è il numero dei 'tituli' collezionati da Guardiola nella sua breve carriera da allenatore. E se domani sbancasse San Siro conquisterebbe il 27° successo in Champions scavalcando Van Gaal nella classifica dei tecnici più vincenti della storia del Barca.

RIEPILOGANDO - Victor Valdes, Puyol, Piqué, Thiago Silva, Abidal, Xavi, Busquets, Fabregas, Boateng, Messi, Ibrahimovic. Allenatore: Guardiola. E' solo un gioco, ma ci sarà pure un motivo per cui loro sono marziani e i nostri sognano l'impresa. Sfavoriti? E' già successo una volta: 18 maggio 1994. Sulla carta non c'era partita, in campo finì Capello-Cruijff 4-0.

Nessun commento:

Posta un commento