domenica 6 novembre 2011

La resa di Napoli e il calcio che non si fida più neanche delle tragedie


La puntura polemica con cui la Juventus, per bocca del suo amministratore delegato Marotta, ha accolto la notizia del rinvio della sfida del San Paolo per pioggia mentre sul capoluogo partenopeo splende il sole, ricorda da vicino il veleno che accompagnò la cancellazione di Genoa-Bari il 20 dicembre 2009. Erano le ore del grande freddo su tutto il nord Italia. Una perturbazione che coprì di ghiaccio gran parte della pianura Padana e non solo e che fece saltare anche la disputa del match in programma nel pomeriggio allo stadio Ferraris.

La decisione fu presa dagli uomini del Gos (il nucleo interforze che certifica l'esistenza di condizioni idonee allo svolgimento di un evento sportivo) a sole tre ore e mezza dal fischio d'inizio e con già i tifosi in strada e i mezzi delle tv operativi. Ufficialmente il Ferraris non superò l'esame perché - mentre il campo e il resto dello stadio e delle aree circostanti non presentavano alcun problema - le prime tredici file dei seggiolini delle tribune, l'intero parterre delle gradinate e l'asfalto davanti ai tornelli erano coperti da uno spesso strato di ghiaccio. Quindi niente condizioni di sicurezza e niente partita con feroce rimpallo di responsbilità tra Questura, Comune di Genova e società rossoblù. A mettere la pulce nell'orecchio che il rinvio fosse stato in qualche modo 'pilotato' dal Genoa (che era con la rosa largamente rimaneggiata) fu l'assessore allo sport genovese Stefano Anzalone: "Le condizioni per giocare c'erano ed è pretestuoso dire che disputare la partita avrebbe messo a rischio l'incolumità del pubblico".

Un sospetto che convinse il procuratore federale Palazzi ad aprire un'indagine per accertare i fatti. L'inchiesta fu archiviata dopo poco più di un mese senza alcuno strascico perché, secondo la Figc, non erano emerse "condotte riconducibili al Genoa tese a condizionare le decisioni del Gos". Insomma era stato fatto il possibile per far disputare la partita con buona pace del Bari che quella partita comunque la pareggiò 1-1 nel recupero disputato a gennaio con Genoa senza assenti e un Suazo in più.

Dunque la polemica della Juventus anti-Napoli non è una novità assoluta nel calcio italiano dove nessuno si fida di nessuno. Probabilmente la partita del San Paolo si sarebbe potuta giocare regolarmente e quasi certamente per i bianconeri sarebbe stato meglio farlo ora piuttosto che a metà dicembre. Resta la sensazione che, con negli occhi le immagini drammatiche di Genova, i dirigenti del Comune di Napoli abbiano scelto di non correre alcun rischio a costo anche di fare una brutta figura. Pressioni da parte del Napoli? Non pensiamo e non vogliamo nemmeno crederci consapevoli, però, che il nostro è un mondo in cui è impossibile che ogni decisione o non decisione si presta a dietrologie. Siamo o no il campionato in cui anche la morte del Papa si trasformò in palestra per una prova di forza tra dirigenti?

Giovanni Capuano

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