martedì 1 novembre 2011

Il tariffario della vergogna


Il paradosso è che siamo così malati da aver archiviato Inter-Juventus con un sospiro di sollievo perché i timori della vigilia erano altri e alla fine - nel bilancio dell'ordine pubblico - si può dire che sia andata bene. La cosa inaccettabile è che lo striscione da voltastomaco esposto per qualche minuto dalla curva interista sia passato inosservato dal resto dello stadio (non un fischio per dissociarsi) e, a ben vedere, non abbia nemmeno fatto sorgere la voglia nei vertici dell'Inter di mettere mano a un comunicato qualsiasi per stigmatizzare l'accaduto. Siamo insomma rimasti ai 20mila euro di multa comminati dal Giudice Sportivo e che Moratti pagherà senza fiatare così come Agnelli pagherà i 10mila euro recapitatigi per gli insulti a sfondo razziale che hanno perseguitato Maicon nella notte di San Siro. Sanzioni che in una società normale (società con esse minuscola) sarebbero percepite come macchie inaccettabili sul proprio onore e che invece per il nostro calcio malato sono ormai considerate un effetto collaterale dello spettacolo.

Senza voler fare moralismi sarebbe stato bello che il numero uno dell'Inter avesse sprecato almeno una parola per dire che a lui le parole scritte su quel lenzuolo bianco facevano schifo perché offensive della memoria e della dignità di 39 famiglie che da un quarto di secolo piangono cari mai più tornati dalla corrida dell'Heysel. Sarebbe stato bello ma non è accaduto, così come Agnelli non ha detto una parola sui cori contro Facchetti e sui buuu razzisti. Le sanzioni a Inter e Juventus sono diventate così argomento da bar sport per un giorno salvo sparire subito dalle prime pagine dei giornali: oggi vi trovate traccia solo in quelle interne perché un titolo sul calciomercato che (non) verrà vale più di uno schiaffo sparato a nove colonne.

E' stata l'ennesima occasione persa. Peccato. A dirla tutta non ci aspettavamo nulla di diverso da chi in passato ha sfidato la logica e il senso di vergogna pur di giustificare l'ingiustificabile, criticare una squalifica del campo, difendere quegli ultrà che restano ancora i veri padroni dei nostri stadi con o senza tessere del tifoso e Daspo. Inter-Juve è stata da questo punto di vista uno spettacolo deprimente. La fotografia di quanto resti malato grave il nostro calcio.

Giovanni Capuano

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