giovedì 29 dicembre 2011

Pato, il potere degli emiri e la nostra crisi: Bronzetti fa le carte al mercato di gennaio


di Giovanni Capuano

La telefonata lo raggiunge a Parigi mentre sta per andare a cena con Carletto Ancelotti, l’uomo del giorno nella capitale - per un giorno - del calcio europeo. Ernesto Bronzetti è l’osservatore ideale per capire cosa sta succedendo al Milan e non solo alla vigilia di un mercato di gennaio che si annuncia di vacche magre. Pato sul mercato è uno choc per i tifosi milanisti e anche Ancelotti prossimo tecnico del Psg è una novità impossibile da prevedere solo pochi mesi fa quando si favoleggiava di un suo ritorno in Italia. “Certo che non ha scelto una sfida facile” sorride Bronzetti: “Prende una squadra prima. Fosse stata quart’ultima qualcunque cosa facesse sarebbe stata buona. Ora è obbligato a vincere il campionato” Però… “Hanno i mezzi per costruirgli uno squadrone. Leonardo sta investendo molto soprattutto sui giovani”.
E’ l’uomo giusto al posto giusto?
“Gli sceicchi sono i nuovi padroni del calcio, sono gli unici che hanno davvero i mezzi. Parigi è una grande città e loro hanno grandi progetti”

Dobbiamo abituarci a considerarli i numeri uno?
“Sono i padroni dei soldi e vedono possibilità di business nel calcio

Sbarcheranno prima o poi anche in Italia?
“Troppi problemi, non ci pensano nemmeno. Non abbiamo gli stadi di proprietà, la fiscalità è altissima e le nostre società non hanno capitale. Che il parco giocatori sia un capitale è una barzelletta. Gli sceicchi in Italia non ci mettono piede”

Non ci sono prospettive di cambiamento?
“Non credo. Basta vedere quanto ha sofferto Unicredit per portare a Roma gli americani. Poi arriva DiBenedetto ed è solo presidente di facciata mentre il proprietario è Pallotta. Unicredit ci ha messo anni. Non è che non abbia interpellato gli sceicchi è che loro non ci pensano nemmeno a venire in Italia perché non offriamo business”

Il Psg può essere competitivo subito?
“Vincerà il campionato sicuramente”

Pato non più incedibile anche per Galliani è l’effetto del nuovo vento che viene dal Medio oriente?
“Non credo che il Milan se ne privi però e chiaro che davanti a grosse cifre tutto è possibile anche perché l’alternativa c’è già”

Le parole del giocatore sono il primo passo per chiedere la cessione?
“No, è solo lo sfogo di un ragazzo. Difficile trovare una società meglio organizzata del Milan e poi, con tutto il rispetto, il campionato francese non vale quello italiano”

Berlusconi però lo ha definito assolutamente incedibile non più tardi di una settimana fa e anche sull’ipotesi Tevez è parso distante dalle strategie attuali di Galliani. Cosa sta succedendo?
“Tutto ingigantito dai giornali. Hanno vinto il campionato, sono primi e qualificati in Champions… Quali sono i problemi? Al massimo stanno cercando di migliorarsi per competere con Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco

Però Pato è sul mercato…
“Davanti a una grande offerta nessuno si tira indietro. In Italia purtroppo ormai è così”

Anche Berlusconi dovrà farsene una ragione?
“Il gioco deve valere la candela. Se vende Pato è per prendere un altro giocatore importante, altrimenti non si spiega”

Nel cambio Pato-Tevez ci guadagna?
“Galliani è una vecchia volpe del mercato. Anche se è in vacanza in Brasile il suo cellulare è bollente. Ci ha abituato a sorprese positive per i milanisti”

Il contratto di Pato scade nel 2014. Se resta deve allungare per evitare trappole di mercato?
“Non sono errori che fanno al Milan. Chi è stato lasciato partire come Pirlo se ne è andato per una precisa scelta tecnica e di bilancio”

A proposito di brasiliani, valgono davvero tutti i soldi che vengono quotati?
"Ma per favore. Di fenomeni ce ne sono pochi e per quei pochi è logico che si chieda la luna, ma è tutto il mercato che nei prossimi anni dovrà darsi una calmata. Oggi lo drogano i soldi degli emiri che si possono permettere di spendere 43 milioni per Pastore o 58 per Torres

E gli altri?
“Agli altri restano le briciole anche se non è detto che questi grandi acquisti facciano vincere”

Edu Vargas, neo acquisto del Napoli, è davvero l’erede di Sanchez?
“Ha grandi qualità ma non è ancora come Sanchez. Bisognerà farlo ambientare e non bruciarlo come siamo abituati a fare in Italia. L’esempio è Osvaldo che alla Fiorentina era un oggetto misterioso e a Roma fa un gol a partita. O Henry bocciato dalla Juventus e diventato uno dei più forti al mondo”

Crede all’Inter attenta ai conti anche a gennaio?
“L’Inter non sta attenta ai conti, sta attentissima e fa bene perché c’è la crisi e bisogna farci i conti”

Quindi pochi colpi?
“Non farà grandi acquisti. La rosa è spremuta ma di qualità”

La Juventus prenderà Borriello. Non è un doppione di Matri?
Borriello è più smaliziato e forte fisicamente. La Juve è prima e deve tenere l’incazzatura che gli permette di metterla sulla corsa”

Marotta deve cercare di mandar via gli esuberi che pesano parecchio sul bilancio. In estate non c’è riuscito. Operazione possibile?
Amauri andrà via di sicuro, Toni anche. Risparmierà in stipendi perché l’unico che ha mercato è Amauri”

Amauri andrà all’estero?
“Lo cercano anche in Inghilterra. Si chiuderà nei primi dieci giorni di gennaio”

Proviamo a guardare nella palla di vetro: De Rossi va o resta?
“Resta resta. Andrebbe solo in Spagna ma a Madrid e Barcellona sono al completo”

Montolivo se ne va a gennaio o aspetta giugno a parametro zero?
“A giugno anche perché non è che costa poco farlo partire adesso”

C’è un nome ancora non fatto che potrebbe muoversi nelle prossime settimane e spostare gli equilibri?
“No e il motivo è la crisi. Oggi le grandi società ci pensano due volte prima di caricarsi di uno stipendio da 5-6 milioni di euro anche se il giocatore può arrivare a parametro zero. Leggo di Milito via dall’Inter… Per carità. Resterà all’Inter”

Sarà un mercato di crisi…
“Tutti prestiti gratis e poi si vedrà. Si fa mercato solo per alleggerirsi da ingaggi pesanti. Vedremo al 31 gennaio se ci saranno stati soldi o no”

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