lunedì 12 dicembre 2011

I gol low cost di Miro Klose, l'uomo di ghiaccio su cui solo Lotito ha scommesso


Se i gol fossero titoli di stato a rendimento variabile, le perle che Klose ha disseminato in questo folgorante avvio di stagione rappresenterebbero il miglior investimento possibile dell'ultimo calciomercato. L'uomo di ghiaccio è già arrivato a quota 8 e se non ci fossero di mezzo i rigori tirati da Denis e Di Natale sarebbe in testa alla classifica marcatori. Considerato che è arrivato a parametro zero dopo essere stato scaricato dal Bayern Monaco e che guadagna un paio di milioni netti, si può dire che ogni suo gol sia costato a Lotito non più di 200mila euro e gli abbia fruttato almeno 11 punti. L'uomo di ghiaccio segna tanto e, soprattutto, raramente segna gol inutili: decisivo nei pareggi contro Milan e Catania e nelle vittorie contro Cesena, Fiorentina, Lecce e Roma. Per verificare chiedere a Totti e compagni l'impatto devastante del tocco a derby quasi chiuso che manda in paradiso la Lazio e condanna i giallorossi.
 
Un piccolo capolavoro dei dirigenti della Lazio che sono gli unici ad aver creduto in lui quando Miro ha deciso, a inizio estate, di non accettare la proposta al ribasso del Bayern e di chiudere così la parentesi bavarese ricca di gol (53 in 150 presenze) e soddisfazioni (due campionati, due coppe di Germania, due coppe di Lega, una Supercoppa e una finale di Champions League). Troppo forte la concorrenza delle stelle nascenti Muller e Gomez. Meglio partire a cercar fortuna altrove. Che Klose sia uno degli attaccanti più prolifici dell'ultimo decennio, però, non è una sorpresa di oggi. I suoi numeri parlano chiaro. Dalla prima volta che ha messo piede in campo con la maglia dell'Homburg nel 1999 ad oggi ha bucato il portiere avversario 253 volte con qualche preferenza per il piede destro (124 gol) e il colpo di testa (66 gol). In Germania è un mito di quelli veri e non tanto per i successi con la maglia rossa del Bayern. I tifosi tedeschi lo ringraziano ancora per le 14 reti segnate in fasi finali dei campionati del mondo che gli valgono il primato assoluto insieme a un altro mostro sacro come Gerd Muller. 

Unico cruccio: non ha mai alzato al cielo la Coppa del Mondo e nemmeno quella dei Campioni. Prima che arrivasse la Lazio era sul taccuino di altre big italiane a partire dal Milan. Sarebbe servito? A scorrere la lista dei rendimenti degli altri bond-scorer sparsi per il nostro campionato si può dire certamente sì. Per vedere un gol di Pazzini, ad esempio, Moratti è costretto a pagare intorno agli 800mila euro (solo di ingaggio). Un urlo di Milito vale un milione. Al Milan costano cari gli assoli di Pato (2,6 milioni di euro) e Robinho (1,3). Al Napoli quelli di Cavani (300mila euro) e alla Juve quelli di Vucinic (660mila euro). L'uomo di ghiaccio sarebbe servito eccome. Ecco perché a gennaio in tanti correranno sul mercato per cercare un clone del tedesco: un goleador affidabile a prezzi di saldo. 

Difficile, forse impossibile ripetere il gran colpo di Lotito che ora si gode magie e stranezze di Miro-Mito compresa l'abitudine a immergersi nel ghiaccio al termine di ogni partita e degli allenamenti di rifinitura. Una pratica presa da football americano e rugby; dieci minuti sottozero che riducono le infiammazioni e le conseguenze di impatti e traumi di gioco. Ogni trasporto dei preziosi cubetti costa alla Lazio 560 euro. Non si hanno notizie di proteste del pur parco Lotito e nemmeno di compagni che siano riusciti ad imitarlo.
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