lunedì 5 dicembre 2011

Grinta Pennetta: "Sogno l'oro olimpico. Il sesso? Non giudicatemi da una frase"


Flavia Pennetta, classe 1982. Non un anno qualsiasi nello sport italiano: l'anno del mondiale di Spagna e di talenti belli e incompiti. L'anno di nascita di Antonio Cassano e Filippo Magnini, ad esempio. Uno icona del talento sprecato, l'altro campione con il cuore in tumulto. Stimmate che Flavia porta, entrambe, sulla pelle perché - come lei stessa ha raccontato mettendosi a nudo in 'Dritto al cuore' l'immenso talento di cui dispone ha rischiato di perdersi nei vicoli di una storia d'amore tormentata e totalizzante. Non è successo, anzi. Oggi Flavia e Francesca (Schiavone) rappresentano due dei volti più belli e vincenti dello sport italiano. Due campionesse capaci di riempire per un'esibizione un palazzo dello sport impegnativo come il Forum a Milano, città storicamente fredda con tutto ciò che non sia calcio.

Undicimila al Forum sono venuti solo per le Williams o anche perché tu e Francesca ormai siete dei personaggi?
"Loro sono molto seguite ed è giusto così, però io e Francesca abbiamo fatto tanto per lo sport italiano e anche questo aiuta a dare entusiasmo. E' stata una scommessa riuscita"

Quanto manca perché si possa ripetere in qualcosa non legato a un'esibizione?
"Impossibile paragonare lo spettacolo di un giorno a una settimana di torneo..."

E' un cammino ancora lungo?
"No. Ad esempio abbiamo il torneo di Roma che ci dice che si può fare. Però lì ci sono tradizione e storia. Farlo in un'altra città italiana sarà difficile, ma perché non provarci"

In cosa siete diverse tu e Francesca al di là del modo di stare in campo?
"In tutto. Una è solare l'altra ombrosa e cupa, io più spontanea lei più riflessiva"

Al di là delle dichiarazioni quanta rivalità c'è fra di voi?
"Abbiamo un rapporto meraviglioso anche se in campo ci ammazzeremmo. Riusciamo a separare il rapporto in campo da quello fuori"

Tu sei stata la prima italiana nelle prime dieci, lei la prima a vincere un torneo dello Slam: stimolo o invidia?
"Normale che ci sia invidia ma è una motivazione per me come penso lo sia stata per lei quando io sono entrata nelle dieci"

Lei ha conquistato Parigi a trent'anni, tu li compi a febbraio prossimo. Pensi che il 2012 possa essere l'anno più importante della tua carriera?
"Ci sono le Olimpiadi che saranno un momento di passaggio per un'intera generazione di tennisti"

Sono l'ultima opportunità per tanti...
"Per me sicuramente perché ho altri obiettivi. Non mi vedo ancora tennista tra cinque anni. Ho altre priorità"

Dunque?
"Bisognerà non sprecare energie. Ho buone sensazioni ma del resto le ho quasi sempre"

Al di là della retorica dell'inno e della medaglia, quanto conta davvero per te l'Olimpiade?
"Fino ad Atene non ci aveva mai pensato come a un obiettivo. Negli ultimi anni il valore è cresciuto"

Potrebbe essere il tuo Slam?
"Dove devo firmare?"

Tu e Francesca in doppio insieme: per qualcuno siete una coppia che non lega anche in campo... "Sicuramente non siamo due giocatrici facili e bisogna trovare un equilibrio"

Tu a cosa sei disposta a rinunciare?
"Io rinuncio a una compagnia come la Dulko che è una sicurezza"

Lei ?
"Deve pensare di farne di più perché non è abituata"

Nel libro dici che vuoi lasciare il segno. Non ce l'hai ancora fatta?
"Guardando gli undicimila del Forum penso che il segno io e Francesca l'abbiamo già lasciato"

Se cerchi su internet la combinazione Pennetta più sesso escono decine di migliaia di citazioni. Temi che di te resti nella memoria più il personaggio che l'atleta?
"Penso che ci sono frasi tolti da un contesto che suonano forti ma io non mi ritengo che la mia immagine sia basata su quello che ho detto"

Provi fastidio all'idea di essere identificata così?
"No perché sono una donna e viviamo di immagine. Tocca a me dimostrare di non essere quello che può sembrare in un'intervista"

Nel libro definisci l'ipotesi del ritiro la Grande Decisione Imminente anche se non indichi un momento preciso. Avvicinandoti ai trent'anni non cominci a vivere l'ossessione del traguardo che si avvicina?
"Penso di aver avuto una carriera bella. Ci sono dettagli che potevano andar meglio però..."

Nessun rimpianto?
"No"

Neanche per la semifinale degli UsOpen buttata via contro un'avversaria sulla carta nettamente inferiore (ndr la tedesca Kerber)?
"No perché nello sport conta chi è più forte in quel giorno sul campo e non prima o dopo"

Nessuna paura che il treno importante sia passato?
"Perché? Possiamo rifarci ogni settimana"

Quanto sei stata sincera in 'Dritto al cuore'?
"Non tutto. Direi il 90%"

Cosa manca: più Flavia giocatrice o Flavia donna?
"Manca un po' di vita mia privata che è giusto rimanga tale"

Conti di aggiungere un capitolo con le vittorie che farai?
"Mai dire mai, ma penso possa anche essere abbastanza. Volevo farmi conoscere per quella che sono. Penso sia difficile avere qualcosa di più importante da dire in futuro"

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