lunedì 19 dicembre 2011

Calcioscommesse: conti online e spalloni in banca. I numeri di un mercato illegale da 300 miliardi di euro


Un mercato illegale da 90 miliardi di euro in cui il banco trattiene solo una minima parte rispetto agli standard occidentali e il resto va in tasca a ricchi clienti che puntano anche milioni affidandosi agli uomini dell'organizzazione e muovendo denaro e scommesse con un solo clic sul computer. La stima di quanto valga il mercato delle puntate illegali è stata fatta nei mesi scorsi da Essa (European Sport Security Association), l'associazione che raccoglie i maggiori marchi di scommesse in Europa nel tentativo di proteggersi dalle truffe. 

Una montagna di soldi che viaggia online o trasportata da moderni 'spalloni' verso banche dell'Est Europa così da aggirare tutte le normative internazionali sul riciclaggio e che garantisce alle associazioni che gestiscono il malaffare margini di guadagni a nove zeri. La stima è che solo in Asia le grandi organizzazioni criminali intaschino una decina di miliardi di euro all'anno, la metà del giro d'affari negli Stati Uniti dove per ogni dollaro speso nel circuito legale delle scommesse ce ne sono cento investiti in nero e la raccolta raggiunge i circa 200 miliardi di euro. 

In Italia siamo fermi a 1,5 miliardi di euro e l'allarme suona forte dalla scorsa estate quando la Procura di Cremona ha scoperchiato il vaso del mondo parallelo delle scommesse mettendo per la prima volta in relazione i movimenti nel Bel Paese e quelli sui siti asiatici. Da allora il Viminale ha attivato una nuova struttura di controllo ribattezzata Uiss con protocolli di intervento rigidissimi e una rete di controllo che si avvale anche della collaborazione di database internazionali. 

L'allarme a livello italiano scatta quando il 'cervellone' di Aams segnala anomalie: flussi di giocate sproporzionati rispetto al valore dell'evento, improvviso aumento delle puntate, situazione di morosità delle società coinvolte e mancanza di obiettivi sportivi da raggiungere. Situazioni che attivano Figc, Coni, e poi il GISS (Gruppo Investigativo Scommesse Sportive) con sede presso il Ministero dell'Interno. E' questa task force, ad esempio, ad essersi mossa nelle ultime ore su una partita all'apparenza di nessun interesse come Vigor Lamezia-Ebolitana (Seconda Divisione della Lega Pro) su cui si era concentrato un flusso anomalo di scommesse 'Over 2,5' per una gara chiusa con un rotondo 4-0. 

Ancor più dettagliato, invece, il lavoro di intelligence a livello internazionale che si avvale di un database avanzatissimo (il Fraud Detection System prodotto dalla Sportradar) in grado di tenere sotto controllo 38mila eventi sportivi all'anno incrociando in ogni momento del giorno e della notte i dati sui movimenti provenienti da 300 bookmakers di tutto il mondo e combinandoli con le informazioni raccolte sul terreno da una rete di collaboratori di alcune migliaia di professionisti (trader, analisti e giornalisti). Una massa di dati che produce report dettagliatissimi messi a disposizione delle autorità che hanno stretto un patto di collaborazione con Sportradar e che vengono considerati dagli esperti del settore "vere e proprie prove". Non è un caso, ad esempio, che commentando la presunta combine tra Dinamo Zagabria e Lione nell'ultimo turno dei gironi eliminatori della Champions League, il presidente dell'Uefa Platini abbia fatto riferimento proprio all'inesistenza di flussi anomali certificati allontanando il sospetto di gara combinata. 

Del gioco illegale ormai anche le autorità internazionali conoscono tutto. Un documento riservato di Essa - anticipato da Agipronews - descrive nei minimi particolari la 'piramide' che controlla il traffico sulla piazza asiatica. C'è il vertice in Estremo Oriente (Singapore nel caso dell'inchiesta della Procura di Cremona), alcuni 'azionisti' che si spartiscono il mondo per macro-aree e tre livelli operativi che agiscono nei singoli Paesi: i 'master' nazionali in contatto con i referenti asiatici, i super agenti regionali e gli agenti sul territorio. Più ci si avvicina al vertice della piramide più si ha accesso ai conti di gioco cifrati attraverso cui l'organizzazione è in grado di far fare il giro del mondo online a decine di milioni di euro garantendo vincite sicure e più ricche grazie al meccanismo della trattenuta per sè del banco che si ferma al 2% contro il 10% degli standard europei. Il guadagno c'è per tutti: chi scommette può farlo senza limiti e coperto dall'anonimato e l'organizzazione incassa percentuali basse ma su movimenti altissimi. Che il giro potesse funzionare così gli investigatori di Cremona l'avevano capito già questa estate trovando riferimento a conti online su portali asiatici e provando a seguire il flusso dei soldi. Aveva suscitato scalpore l'indiscrezione (poi ridimensionata) sui 23 milioni di euro giocati per Padova-Atalanta; la nuova inchiesta conferma i legami con quel mondo. 

E' del tutto evidente che ci si trova di fronte a un fenomeno "transnazionale" come lo ha definito il procuratore capo di Cremona, Roberto Di Martino. Un sistema in cui bastano le parole di un 'pentito' finlandese mai stato in Italia per mettere sotto i riflettori partite di serie A come nel caso di Brescia-Bari, Brescia-Lecce e Napoli-Sampdoria. Sospetti tutti da verificare con l'unica certezza che nessuna di queste faceva parte dell'elenco di gare segnalate come 'sospette' dal cervellone italiano.

Giovanni Capuano

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