martedì 6 dicembre 2011

Mancini e l'Italia che bara: ecco la frase che i media italiani hanno censurato


L'avrà anche pronunciata con un mezzo sorriso sulle labbra e probabilmente più per compiacere il suo attuale datore di lavore piuttosto che per insultare il Paese da cui arriva. Però la frase pronunciata da Roberto Mancini nella conferenza stampa pre-Bayern in risposta ai sospetti del presidente del Napoli De Laurentiis sugli "strani movimenti" di sceicchi "agitati" intorno a Villarreal-Napoli suona davvero sgradevole.

Il testo integrale - stranamente censurato dai siti di informazione italiana che hanno ripreso solo la frase "Fortunatamente lo sceicco Monsour non è italiano" va infatti oltre e accusa direttamente il nostro calcio (e di conseguenza il nostro Paese) di essere "maestra nel fare quello che De Laurentiis dice". Insomma di essere maestra nel cercare di intorbidare le acque, cercare scorciatoie, essere disposta a usare ogni mezzo pur di farcela.

Ha ragione? Il dibattito in sè potrebbe anche essere interessante. Il problema è che in quell'ambiente Roberto Mancini è cresciuto e si è arricchito. Ne è stato parte fino a ieri e oggi ne parla come se quella assenza di cultura non dipendesse un po' anche da lui. Diciamo la verità: siamo stanchi di allenatori, giocatori, sportivi italiani che appena mettono piede all'estero spuntano sul piatto da cui hanno mangiato fino a un minuto prima e dove sono pronti a tornare a nutrirsi non appena le ragioni del portafoglio dovessero tornare a essere convenienti. Mancini si scusi, anzi no. Se è convinto di quello che ha detto resti dov'è e il giorno in cui lo sceicco si sarà stufato di lui ci eviti la penosa litania della nostalgia di casa per giusiticare la 'scelta di vita' che lo riporterà su una panchina italiana. Ne facciamo volentieri a meno.

Giovanni Capuano

Nessun commento:

Posta un commento