martedì 10 gennaio 2012

Farina ambasciatore del calcio di Blatter


di Giovanni Capuano

Simone Farina ha vissuto il suo giorno da grande sul palcoscenico della Fifa a Zurigo. E'stato indicato a tutti come esempio virtuoso nel mondo del calcio. Sono state usate parole importanti per celebrare il no all'offerta per taroccare una partita del suo Gubbio che ha ormai fatto il giro del mondo:
"Farina difende l'onore del calcio. Ciò che ha fatto quest'uomo di 29 anni merita tutto il rispetto e tutta l'ammirazione. Rappresenta tutto ciò per cui lottiamo: uno sport limpido, giusto, onesto" ha detto con enfasi il presidente della Fifa Joseph Blatter. Con il suo "comportamento normale'" ha proseguito Blatter consegnadogli un gagliardetto e nominandolo ambasciatore per il fai play "ci ha resi orgogliosi".


Tutto bello e soprattutto giusto. Lo avevamo scritto e chiesto in tempi non sospetti. Solo in queste cose la forma è sostanza e che sia stato proprio Blatter presidente di una Fifa più che chiaccherata in tema di corruzione a premiare Farina stona. Giova ricordare che non più tardi di sei mesi fa sul massimo organismo mondiale è scoppiata la tempesta delle accuse di corruzione nell'assegnazione dei Mondiali 2018 e 2022. Sospetti su dirigenti e delegati. Poi una corsa alla rielezione segnata proprio dagli scandali con l'unico avversario costretto al ritiro.


Da allora, in almeno due occasioni, Blatter aveva garantito una riforma immediata del mondo del pallone per proteggersi dalla corruzione. Lo aveva annunciato a maggio ("Abbiamo tre settimane per dare spiegazioni") e ribadito in autunno ("Entro dicembre presenteremo ulteriori proposte con nomi e cognomi su come vogliamo cambiare il governo del calcio"). Finora tutto ha taciuto fino al rumoroso ingresso di Farina sul palcoscenico della Fifa House in mezzo al meglio del calcio mondiale.


Al difensore del Gubbio auguriamo di non restare l'unica riforma presentata da Blatter. Ha fatto un gesto coraggioso, merita di essere premiato e soprattutto non abbandonato, però deve anche di tornare nell'ombra per non diventare un pupazzo da esibire a ogni occasione. La vera rivoluzione la devono fare i generali, non i soldati semplici. Aspettiamo novità da Zurigo. Novità. Non le solite promesse.

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