venerdì 17 febbraio 2012

DOSSIER - Rigori? Nessuno peggio della Juve dopo Calciopoli. E il Milan ne ha avuti il doppio a favore


di Giovanni Capuano

C'è un dato clamoroso contenuto nel dossier che i dirigenti della Juventus hanno in mano e che spiega - almeno numericamente - parte della rabbia esplosa doppio la partita di Parma e che attraverso la nota ufficiale della società ha confermato come non solo Conte ma anche Agnelli consideri le sviste in area di rigore contro i bianconeri figlie dell'onda lunga di Calciopoli. Il dato si trova alla fine di una lunga serie di numeri che raccontano l'andamento dei rigori negli ultimi sei tornei di serie A e B. Se si prendono in considerazione le società che hanno sempre giocato nella massima divisione e le tre 'grandi' che nel 2006-2007 salirono dalla B alla A (Juventus, Napoli e Genoa) emerge infatti che i bianconeri sono stati quelli che ne hanno ricevuti meno.

Il conto è presto fatto. Nei cinque campionati e mezzo dopo le sentenze dell'estate 2006, la retrocessione e gli scudetti cancellati dalla giustizia sportiva, la Juventus si è vista assegnare 26 rigori a favore e 25 contro un saldo praticamente in equilibrio (+1). Nessuna delle dodici società prese in esame ha fatto peggio. Dopo la Juventus ci sono Lazio e Fiorentina (29), curiosamente altre due penalizzate da Calciopoli. Poi Cagliari (32), Catania (33), Palermo (34), Udinese (35), Inter (38), Napoli (39), Genoa (42), Roma (51) e Milan (52). Un dato incredibile sia nel confronto con le altre big che in quello con squadre considerate medio-piccole e tradizionalmente abituate a lamentarsi per un trattamento differente rispetto alle super potenze.

Il rapporto con il Milan, ad esempio, dice che i rossoneri (52 a favore e 18 contro) si sono visti fischiare a favore il doppio dei rigori rispetto alla Juventus con un saldo positivo (+34) da record. Saldo in doppia cifra anche per Roma (+21) e Inter (+10). Peggio della Juventus hanno fatto solo Lazio (-4), Palermo (-4) e Udinese (-8).

Un rapporto, quello della Juventus con i calci di rigore nel post-Calciopoli, che è stato difficile sin da subito. Già Deschamps aveva avuto modo di lamentarsi durante la stagione in B del 2006-2007 dominata a suon di record (94 punti conquistati e miglior attacco con 83 reti segnate) eppure con lo strano primato di squadra meno 'premiata' dagli arbitri. Quell'anno Del Piero e soci aveva visto il dischetto solo 3 volte come i colleghi di Crotone e Verona. Per dare un termine di paragone l'Arezzo ne aveva calciati 12, il Mantova 11 e l'Albinoleffe 10.

Poi il ritorno in serie A e campionati nella media. Lontani dai numeri di Milan e Roma (tre volte in doppia cifra per rigori a favore), ma nemmeno a livello di guardia fino alla sparata di Conte e al comunicato con cui la società ha certificato l'esistenza del legame Calciopoli-arbitraggi ancora oggi a più di un lustro di distanza. Il dato contenuto del dossier è ritenuto una conferma di un trattamento che risente ancora dei veleni dell'estate del 2006. Qualcosa è cambiato nel rapporto tra arbitri e Juventus. Nei cinque anni precedenti (dal 2001-2002 al 2005-2006) il bilancio juventino era molto differente: 36 rigori a favore e 17 contro con un saldo positivo di 19. Ora all'appello ne ballano una ventina tra pro e contro. Troppo per Andrea Agnelli ha deciso di andare alla guerra con Aia e Federazione per rivalersi dei presunti torti.

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