mercoledì 26 ottobre 2011

Mou come Herrera: niente tv e siesta obbligatoria per i giocatori del Real


Sei regolette semplici, dall’ora a cui cenare alla durata del riposino. Josè Mourinho non lascia nulla di intentato nell’inseguire la sua ossessione di tenersi dietro il Barcellona dell’odiato Guardiola. L’ultima trovata dello Special One ricorda tanto le ricette degli allenatori anni ’60, quelli che appendevano i loro decaloghi alle porte degli spogliatoi o mandavano massaggiatori e dirigenti a fare il giro delle camere nei ritiri per essere sicuri che nessuno scappasse via.
Mou ha preso come scusa la partita in notturna contro il Villarreal e ha scritto le sue consegne per i giocatori del Real, regole da rispettare per non “compromettere la concentrazione in vista della gara” . Prima di tutto il cibo. Cenare due ore prima di mettersi a letto ed evitare caffè o prodotti stimolanti come alcol, cioccolato bibite gassate. L’ideale – secondo il portoghese improvvisato dietologo – sarebbe mangiare alimenti che contengono calcio (latte e pesce) o magnesio (verdura e frutta secca). Evitare di abbuffarsi.

Quanto al sonno bisogna chiudersi in camera e al momento del sonno non distrarsi tenendo accesa la televisione o la radio o dedicandosi eccessivamente ad ogni altra attività che possa compromettere la qualità del riposo. Infine la siesta (“fondamentale perché aiuta a rilassare la mente e il corpo”): è obbligatoria e deve durare mezz’ora. Né più né meno per evitare che il calciatore possa accusare sintomi di disorientamento pregiudicando la sua prestazione.

Un po’ mago e un po’ psicologo, Mourinho ricorda molto da vicino gli allenatori del passato. Herrera era famoso per i controlli a trabocchetto che organizzava alla sera della vigilia delle partite per assicurarsi che i suoi giocatori non sgarrassero: appelli e contrappelli nelle camere, silenzio obbligatorio alle dieci e nessuna deroga. Disciplina e controllo totale sulla vita privata dei suoi calciatori. Chi non si adeguava era fuori, come Angelillo cui non bastò il record di gol in un campionato italiano per garantirsi una carriera all’Inter visto che il Mago non gli perdonava la relazione con una ballerina. Nereo Rocco spediva il medico sociale a presidiare le cucine di Milanello e rispediva a letto a stomaco vuoto chi trasgrediva alle regole. Più avanti nel tempo, sono entrate nella piccola storia del calcio le fughe di Bobo Vieri dal ritiro dell’Inter e quelle di Gullit con incursioni notturne a Milano. Nulla rispetto a quanto accadeva con Peppino Meazza negli anni Trenta. Lui che, racconta la leggenda, fu trovato in un bordello mentre i compagni già si cambiavano negli spogliatoi prima di un Inter-Juve decisivo per lo scudetto. Anno 1937. Il massaggiatore va a recuperarlo, lui arriva, segna due gol e l’Inter scavalca i bianconeri. Storie d’altri tempi. 

Giovanni Capuano

Nessun commento:

Posta un commento