martedì 18 ottobre 2011

La resa dell'Uefa davanti al Sion, i francobolli di Platini e la fine dell'ordinamento sportivo


Nel disinteresse quasi totale dei media italiani, la battaglia legale tra il Sion e la Uefa sta portando a un risultato storico che non sarà la ormai probabile iscrizione del club svizzero all’Europa League ma la fine dell’autonomia degli ordinamenti sportivi. La decisione dell’Uefa di aprire tre strade al reintegro degli svizzeri in caso di pronuncia favorevole del Tas è, infatti, lontana mille miglia dai toni e contenuti di tutte le prese di posizione dei massimi organismi calcistici nei confronti di chi – società o federazione – nel corso degli anni era uscito dal sentiero della giustizia sportiva.

Senza tornare indietro troppo nel tempo basti ricordare la reazione furibonda di Blatter (con appoggio dell’Uefa) quando nella rovente estate del 2006 la Juventus aveva depositato un ricorso al Tar per riottenere immediatamente la serie A rischiando di bloccare l’inizio del campionato. Allora Blatter aveva minacciato a parole e per iscritto la Figc di esclusioni e penalizzazioni non solo per il club torinese ma anche per tutti gli altri a partire dalla nazionale e anche sull’onda di quelle pressioni i dirigenti avevano deciso di ritirare il tutto incassando poi un ulteriore sconto davanti ai giudici del Coni. Oggi le cose andrebbero probabilmente in modo differente e basterà attendere poco per capire se il precedente del Sion avrà, ad esempio, ripercussioni anche sulla vicenda Calciopoli 2. Sarà più difficile, insomma, che Platini o chi per lui ironizzino sui francobolli necessari per spedire documenti da Torino a Nyon: meglio soprassedere e sedersi intorno a un tavolo per riscrivere da zero le regole dell’ordinamento sportivo che ormai non stanno più in piedi.

Personalmente troviamo che, in tempi di quotazioni in Borsa e diritto europeo, la strada da battere è quella della cancellazione delle pene ‘sportive’ e la nascita di un sistema di sanzioni unicamente amministrative che rispettino tempi e parametri della giustizia europea. Una giustizia forse meno giusta per chi è abituato a regolare i propri conti all’interno di un campo di gioco, ma che almeno non garantisca gli spettacoli indecenti di questi ultimi anni con gli organismi calcistici e non solo in affannosa rincorsa di un equilibrio che non c’è più. La valenza della famosa ‘clausola compromissoria’ è svanita da tempo: il caso del Catania vincente al Tar e ripescato o, tanto per cambiare sport, del campionato di basket a 17 squadre con il reintegro di Venezia lo dimostrano ampiamente. Alla fine il Sion potrebbe passare alla storia come il bambino che urlò “il re è nudo” dando il via alla grande rivoluzione.

Giovanni Capuano

2 commenti:

  1. sig. capuano, sono semplicemente esterrefatto. con uno sforzo estremo di abnegazione potrei passare sopra sul fatto che lei in due righe mi demolisce i pilastri su cui si fonda calciopoli, clausola compromissoria, inflessibilita della giustizia sportiva e quant'altro passando ad un sostanziale: signori, non fa nulla, finora abbiamo scherzato! ma quando con estrema nonchalance, presuppongo pure fischiettando, si spinge ad adombrare che i danneggiati per causa di forza maggiore da questo male minore siano gli stessi presunti danneggiati di calciopoli, intertristi onestoni compresi, allora non mi resta che trasecolare stropicciandomi gli occhi per vedere se simili attualizzazioni resistono ad una seconda lettura.

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  2. Francamente non ho capito cosa mi contesta. Lei mi segue assiduamente e dunque ha ben chiaro da questa estate quello che io penso di Calciopoli 2 o come la si vuole chiamare. Ho già più volte sostenuto che la vicenda dello scudetto 2006 suggerisce una riscrittura delle regole di giustizia sportiva. Il precedente del Sion nel quale l'Uefa, alla fine, rischia di dover accettare l'imposizione esterna potrebbe trasformarsi nella chiave che mette in moto il cambiamento. Se non ha notato io sostengo che è un precedente a favore e non contro le azioni di Andrea Agnelli e che da oggi in poi sarà più difficile per Platini fare ironie sui francobolli. Quanto alla nuova forma di ordinamento sportivo la mia è solo una proposta: se nel 2006 la Juventus fosse stata multata (anche in maniera salata, diciamo 20 milioni di euro) oggi sarebbe più o meno facile adeguare quella sanzione al nuovo quadro? L'ordinamento dell'Unione Europea prevede già limiti sanzionatori per società e singoli. Il modello potrebbe essere quello oppure un altro. Basta capire che è arrivata l'ora di riscrivere le regole. Ma a tutti - stampa compresa - interessa di più fare titoli con la guerra dei 'prescritti', gli 'onestoni' e il 'ladri del tempo che fu'...

    GC

    PS: La prego, mi dica che ha capito o dovrò tornare a scuola per riuscire ad esprimermi in maniera più comprensibile.

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