venerdì 30 settembre 2011

La MotoGp a tutti i costi, Battocchio al Celtic Park e il circo-Kobe


MOTO GP A TUTTI I COSTI – Sarebbe bello che domenica mattina gli appassionati di motociclismo scegliessero di restare a letto invece di alzarsi per gustarsi lo spettacolo della MotoGp sul circuito giapponese di Motegi. Dopo rinvii e dubbi alla fine si correrà perché alle ragioni del business non si può opporre nulla, nemmeno le legittime (anche se magari esagerate) preoccupazioni di chi si vede obbligato a convivere una settimana con gli effetti della fuga radioattiva di Fukushima. Sarebbe bello che i televisori restassero spenti non tanto per solidarietà con i piloti, anche se non tutti si chiamano Stoner, Rossi e Lorenzo e c’è anche chi gira per poche migliaia di euro. Sarebbe bello che succedesse per far sentire meno soli i meccanici e operatori che hanno perso il posto di lavoro per il loro rifiuto alla trasferta. Le notizie parlano, al momento, di 8 operatori free lance e di tutta la squadra tecnica della JIR di Alex De Angelis. Tutti appiedati per aver presentato il certificato di malattia. Se abbiano avuto ragione o meno lo scopriremo tra un paio di decenni.

KOBE E IL CIRCO DEL BASKET ITALIANO – Non ci iscriviamo al club degli entusiasti per la prospettiva della sbarco di Kobe Bryant a Bologna per una serie di (ben remunerate) partite. Un po’ perché pensiamo che spendere 3 milioni di euro per schierare un mese Kobe sia uno schiaffo in faccia alla gente che vive e lavora in un movimento in cui intere società rischiano di saltare per molto meno. Un po’ perché siamo ancora affezionati al vecchio concetto che lo sport sia una cosa seria. Pensiamo, ad esempio, che la richiesta di Sabatini di giocare dieci partite ad ottobre per “ottimizzare l’investimento Kobe” sia un non-senso sportivo. Perché dieci squadre dovrebbero accettare di fare le comparse a casa-Virtus per un mese in un torneo palesemente falsato? Le restanti 22 giornate diluite in sei mesi sarebbero davvero un affare per il basket italiano? Cosa ne pensa la federazione che ha appena avallato il progetto di Pianigiani (più italiani in campo) per il rilancio della nazionale? Si attendono risposte nella speranza di evitarci un autunno al circo.

SE BATTOCCHIO PUO’ BASTARE – Incommentabile la prestazione dell’Udinese a Glasgow nel secondo turno del girone di Europa League. Incommentabili le giustificazioni addotte da Guidolin per la scelta di schierare una sorta di Primavera in uno dei templi del calcio europeo. Anche gli scozzesi ci sono rimasti un po’ male ed è difficile dar loro torto. Che poi sia finita con un pareggio decoroso è un’altra questione. Resta la brutta figura che ripropone la questione di quale senso abbia dividere la torta dei diritti tv in parti (quasi) uguali con società che poi rinunciano scientemente a difendere i risultati del calcio italiano all’estero. Della trasferta di Glagow resta semmai un altro mistero: il giovane Battocchio è un fenomeno o uno scarso? “Il nuovo Inler” l’ha definito l’inviato de La Gazzetta dello Sport (voto 7) mentre il collega del Corriere dello Sport l’ha bocciato senza appello (voto 5, il peggiore).

Giovanni Capuano

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