giovedì 1 settembre 2011

Il mercato della finta austerity, le rose che si allargano e gli sceicchi di Torino e Roma




Doveva essere il mercato dell'austerità e del ridimensionamento. E' stato il mercato in cui il calcio italiano si è certamente impoverito senza, però, riuscire nell'opera di risparmio che si era prefissato. Al di là delle parole sono i numeri a rendere la fotografia impietosa dell'ennesima occasione sprecata. Continuiamo a vivere al di sopra delle nostre possibilità e nemmeno la congiuntura di una crisi economica senza precedenti nel Paese ha suggerito prudenza ai nostri dirigenti.

SALDO NEGATIVO – Malgrado le partenze di Pastore, Sanchez ed Eto'o abbiano garantito un incasso complessivo di quasi cento milioni di euro, il saldo tra spese e ricavi dei club di Serie A segna un rosso profondo: -79,3 milioni di euro. In Europa solo la Premier League ha fatto peggio di noi (-217 mln) in un quadro in cui tutti i tornei maggiori hanno speso più di quanto guadagnato. Complessivamente Italia, Francia, Spagna, Germania e Inghilterra hanno bruciato 413 milioni di euro. Inglesi a parte siamo anche quelli che hanno speso di più (501 milioni di euro) anche se, per una volta, siamo anche quelli che hanno venduto maggiormente (421 mln). In parole povere ci siamo comportati come i più ricchi ma rispetto a loro fatturiamo la metà. Il ritornello ormai lo conosciamo a memoria ma evidentemente non è sufficiente per cambiare strategia.

SEICENTO MILIONI BRUCIATI – Dal 2005 ad oggi il calcio italiano ha bruciato sull'altare del calciomercato 627 milioni di euro. Quella appena chiusa è stata la settima stagione consecutiva con un saldo passivo. Siamo lontani dal record del 2008-2009 (- 225 mln tra estate e inverno) però solo due volte negli ultimi dieci anni abbiamo speso di più: nel 2008 e nel 2009. Nello stesso arco di tempo l'Europa che conta ha accumulato passivi per 3,8 miliardi di euro la metà dei quali a carico della Premier League che non ha mai chiuso una sessione in attivo.

GLI SCEICCHI? SIAMO NOI – In testa alla classifica di chi ha speso di più ci sono due club in mano ai 'nuovi ricchi' provenienti dall'Oriente: Manchester City (92,5 mln) e Psg (86,7 mln). Anche il Malaga ha aperto i cordoni della borsa accumulando un passivo di 58 milioni di euro. Attenzione, però, perché alle spalle di City e PSG, insieme al Chelsea, ci sono Juventus (85,7 mln) e Roma (78,6 mln). I giallorossi hanno firmato quattro dei sei acquisti più costosi per le società italiane (Lamela, Osvaldo, Bojan e Pjanic). Chi l'ha detto che lo zio Tom non abbia davvero soldi e idee? In generale, però, mentre i giocatori-copertina ci hanno lasciato abbiamo investito tanto per figure di secondo piano. Nessun nostro club compare nell'elenco dei dieci acquisti più costosi. Senza risparmiare tanto valeva provare a trattenere qualcuno.

LE ROSE? SEMPRE PIU' EXTRALARGE – Se domani si giocasse un Mondiale con rose a 23 giocatori la Serie A dovrebbe iscrivere sette squadre in più rispetto a un anno fa. Il mercato italiano ha movimentato in tutto 915 calciatori e – nei giorni in cui i presidenti si battevano per la modifica del contratto collettivo – il saldo è positivo: +159 giocatori. Nel mazzo ci sono anche giovani, esuberi, prestiti più o meno obbligati e cavalli di ritorno. Anche in questo caso, però, ci distinguiamo: in Premier le società ne hanno acquistati 48 in più di quelli che hanno ceduto e il numero cala in Spagna (+15) e Germania (+7) per andare addirittura in negativo in Francia (-13).

LEGGE MELANDRI? UN FALLIMENTO – E' stata la prima estate in cui i club italiani sono partiti con una divisione dei diritti tv 'interna' più equilibrata. Le grandi hanno lasciato sul tavolo delle medio-piccole una trentina di milioni di euro nella speranza di aumentare equilibri e appeal del nostro campionato. Obiettivo fallito. Napoli a parte la 'borghesia' italiana ha pensato a monetizzare anche a costo di smantellare. I casi più evidenti sono Udinese e Palermo: hanno realizzato guadagni record (rispettivamente 54 e 23 milioni di euro). Non è un caso che abbiano già fallito l'appuntamento europeo. E i danni, anche patrimoniali, li paga tutto il movimento.

CROLLA LA SERIE B – Campanello d'allarme per la nostra Serie B. Il saldo tra entrate e uscite è positivo (+23 milioni di euro) in linea con l'andamento dei maggiori movimenti europei, ma la tendenza è al ribasso. Basti pensare che si tratta del saldo peggiore dal 2005 ad oggi e che a fronte di spese stabili (22,2 mln come nel 2010) sono crollati i ricavi: 46 milioni di euro, mai così in basso negli ultimi sette anni, 17 milioni in meno rispetto a dodici mesi fa. Soldi che mancano in bilanci già ampiamente in sofferenza.

Giovanni Capuano

3 commenti:

  1. bell'articolo. analisi interessante. curiosità: come sei giunto al dato della roma? ieri gazzetta riportava 58M.

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  2. ma insomma, la povera juve cosa diavolo dovrebbe fare? quando aveva dirigenti preparati e con gli attributi, capaci di campagne acquisti faraoniche a costo zero, siccome ridicolizzavano gli altri, gli abbiamo messo su un bel processo per associazione a delinquere sulla compravendita di giocatori, il famoso processo Gea, rischiando seriamente di compromettere il mondiale vinto a berlino in una finale con una decina di giocatori juventini in campo, mettendo in mezzo il povero lippi. non fa nulla se poi quella montagna di calunnie ha partorito il topolino della violenza privata al povero miliardario nick amoruso, pagato dalla juve profumatamente ma con scarsi riscontri, costretto ad un trasferimento a perugia per il quale ha tra l'altro brindato a champagne col suo procuratore. ma tant'è, la foga di distruggere era talmente tanta che un processo per associazione a delinquere gli inquirenti non lo potevano negare, anche a rischio di fare brutte figure. però,guarda caso, adesso si sciopera perchè i presidenti vogliono avere le mani libere sui trasferimenti dei calciatori che deludono le aspettative.sarebbe proprio il caso di dire passata la festa gabbato lo santo. se adesso gli utili dirigenti juventini, lascito di quel furibondo 2006, non sono capaci di far accettare un trasferimento poco meno che extralusso all'orgoglioso amauri a spendono e spandono con poco costrutto, costruendo squadre per nulla utili al movimento, invece di lamentarcene, dovremmo stappare una bottiglia di quello buono, il risultato è andato oltre le più rosee aspettative.

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  3. @steutd.
    Sono due dati diversi. La Gazzetta ha pubblicato il saldo della Roma che anche a me risulta essere -53.035.000 euro. Il dato riportato nel mio articolo è invece quello relativo alle spese. Poi vanno calcolate le cessioni che nel caso della Roma hanno portato in cassa 25,6 milioni di euro. Il ragionamento, però, è che anche nel mercato dell'austerity in realtà i nostri club hanno mosso molto denaro (in termini di Borsa si direbbe flottante) a fronte di entrate inferiori a quelle del 2009/2010 e superiori solo del 9% rispetto a un anno fa. La Gazzetta oggi scrive che siamo stati "i più bravi a vendere". Secondo me no sia per numeri che per qualità complessiva di movimenti.
    GC

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