lunedì 26 settembre 2011

Trova le differenze: le parole di Conte e quelle (uguali e rinnegate) di Del Neri un anno fa


Il Conte del dopo-diluvio di Catania ha ricordato molto da vicino il Del Neri di un anno fa, quello che a mercato finito e dopo le prime giornate di campionato ebbe il coraggio di dire apertamente che la Juventus non avrebbe potuto competere per lo scudetto salvo essere costretto a rapida retromarcia. Cosa ha detto Conte? Due concetti semplici. Uno sul mercato (“Non sono arrivati Tevez, Walcott o Nani e la campagna acquisti ha cercato di coniugare le esigenze economiche e quelle tecniche”) e l’altro sugli obiettivi che non possono essere pretenziosi (“Sarebbe da pazzi creare illusioni anche perché dobbiamo ricordarci che veniamo da due settimi posti”).
Non si segnalano oggi crisi isteriche per le parole di Conte e nemmeno richieste di abiura pubblica come invece accaduto giusto un anno fa quando a provare a dare un senso alle attese del popolo bianconero era stato Gigi Del Neri che, dopo il 3-3 interno contro la Samp, si era permesso di sottolineare: “I tifosi non si illudano: immaginare lo scudetto sarebbe qualcosa di straordinario. Il nostro obiettivo è entrare in Champions League”. Parole goffamente corrette da Marotta il giorno dopo (“Del Neri ha usato parole di grande umiltà ma la Juve va sempre in campo per vincere”) e costate la prima rottura tra il tecnico e l’ambiente bianconero che già aveva poco digerito l’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport qualche giorno prima, alla chiusura del mercato. Leggerne oggi qualche passaggio e provare a trovare le differenze con il Conte di Catania può essere divertente. “La società ha fatto quello che poteva fare, tenendo conto degli aspetti tecnici ed economici” era stato il commento di Del Neri al primo mercato di Marotta. Nessun campione? “Calma, nessuno ha rifiutato la Juve e poi chi ha detto che un campione avrebbe risolto tutto? Sono contentissimo dei giocatori che sono arrivati perché per me sono i migliori del mondo”. Le milanesi partono davanti a voi? “Sono d’accordo, perché avevano già una buona struttura. Noi partiamo dietro ma ce la giocheremo ad ogni partita”. Obiettivi stagionali? “Dobbiamo raggiungere la Champions in qualsiasi maniera perché lo esige la storia della Juventus”.
A spanne le due interviste potrebbero tranquillamente essere scambiate senza che nessuno dei due allenatori metta mano a querele. Conte ha già espresso più volte con chiarezza cosa pensa del futuro della sua squadra e quello di Catania è sembrato al massimo uno sfogo più mediatico e meno ragionato di quelli che l’hanno preceduto. La differenza sta semmai nella reazione del mondo-Juventus. A essere ottimisti si può pensare che l’esperienza abbia insegnato a Marotta e soci l’inutilità di caricare di aspettative una tifoseria a digiuno di vittorie. Sarebbe un passo importante. Il dubbio, però, è che semplicemente all’ex-capitano dell’era-Moggi sia concesso oggi quello che per gli altri nemmeno era ipotizzabile ma che, sotto sotto, a Torino siano convinti di poter vincere subito. E se così fosse si comprenderebbero i musi un lunghi di chi sognava già la fuga-scudetto dopo il doppio pareggio contro Bologna e Catania.
Giovanni Capuano

1 commento:

  1. Scusa l'OT: tu sai perchè il campo della Juve non è stato squalificato, diffidato e nemmeno un'ammenda è stata inflitta dal giudice sportivo per lo schiaffo o il tentativo di schiaffo a DiVaio?

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