lunedì 22 agosto 2011

Sabatini, Marotta, Branca, Pozzo e Zamparini: chi si salva nello sprint del mercato?


Pagelle a una settimana dall'inizio del campionato e poco più alla fine di un calciomercato che ha sancito l'ulteriore impoverimento del nostro calcio. E' stato l'anno dell'addio a Eto'o, Pastore e Sanchez. Il nostro appeal è ormai inferiore non solo a Liga e Premier League, ma anche a Ligue 1 e campionato russo, colpevolmente trascurato negli ultimi anni in cui – al contrario di noi – ha comunque fatto registrare una crescita impetuosa.

MILAN (VOTO 7)    Tenuti tutti i big. Lasciato partire Pirlo per alleggerire il monte stipendi che, con grazie alla strategia lungimirante di Galliani, entro due stagioni sarà molto vicino a quota cento milioni di euro. Ingaggiati per tempo e a costo zero Mexes (puntello in difesa), Taiwo (potenziale titolare) ed El Shaarawy. La squadra è più forte della passata stagione. L'ultimo rinforzo (Aquilani) la renderà completa anche a centrocampo. Gioca su uno spartito conosciuto come anche la finale di Pechino e le amichevoli di agosto hanno dimostrato. Logica e solida. Favorita.

INTER (VOTO 5)    Il sacrificio di Eto'o sull'altare del bilancio era inevitabile, tanto è vero che prima del camerunense Branca aveva messo sul mercato Julio Cesar, Maicon e Sneijder. Che Eto'o sia stato valutato meno di Falcao, Aguero, Sanchez e Pastore grida, però vendetta. Strategia confusa: Castaignos, Alvarez, Jonathan e Viviano insieme sono costati alla fine la cifra incassata cedendo Eto'o e adesso mancano almeno altri tre giocatori di peso per completare la rosa. Un vice Eto'o? Se l'idea è investire forte su un top player davanti sarebbe meglio pensare al centrocampo e alla difesa che stanno mostrando pericolose crepe che nel caso della mediana sono la conferma di un trend in atto già dal dopo-Triplete. In 360 minuti contro avversari veri l'Inter ha incassato 8 gol; decisamente troppi. La difesa a tre è obbligatoria o Gasperini virerà su quella a quattro sconfessando i primi due mesi del suo lavoro?

JUVENTUS (VOTO 5)    E' la media tra il voto a Conte (8) e quello al duo Marotta-Paratici (2). L'allenatore sta dando alla squadra un'impronta chiara e anche piacevole. A tratti la Juventus gioca con furore da provinciale e qualità di livello medio alto. Il suo lavoro rischia, però, di essere vanificato da una strategia di mercato largamente insufficiente. Che senso ha spendere 10 milioni per confinare Vidal all'ala? O prendere Pirlo per farlo giocare in un centrocampo a due? Sul tavolo del mercato è stato buttato un tesoretto da 72 milioni e – parole di Conte – mancano ancora due esterni e un centrale titolare. Non è arrivato il top player. La rosa oggi conta quasi quaranta elementi. Piccolo riassunto di chi deve essere a tutti i costi piazzato: Manninger, Motta, Sorensen, Grosso, Grygera, Ekdal, Almiron, Pepe, Iaquinta, Amauri e Martines. Una squadra che da sola costa 32 milioni di euro lordi in stipendi.

ROMA (VOTO 4)    Interessanti gli investimenti su Lamela e Bojan (curiosa formula leasing che priverà però la Roma del giocatore tra due stagioni). Incredibile la leggerezza nel caso Borriello il cui ingresso per 15 minuti nel playoff di Europa League a Bratislava nega alla Roma molte chance di venderlo proprio mentre Sabatini lo metteva sul mercato. Chi decide a Trigoria? E Totti è “centrale nel progetto” come vanno ripetendo i dirigenti o un ferrovecchio da rottamare per far posto ai giovani Caprari e Viviani come da scelte di Luis Enrique?

UDINESE E PALERMO (VOTO 4)   Hanno venduto i pezzi pregiati facendo cassa per complessivi 100 milioni di euro. L'Europa ha già bocciato i siciliani e la sfida di Londra più che complimenti dovrebbe suscitare rabbia nei confronti dei friulani. Che senso ha dividere la torta dei diritti tv con questi club se nemmeno così Pozzo e Zamparini si convincono a tentare il salto di qualità? Anche così l'Italia ha perso posizioni in Europa ed evidentemente la lezione non è servita. Sono entrambe meno forti dell'anno scorso.

NAPOLI (VOTO 6,5)    Di sicuro non si è indebolito, anzi. Il centrocampo si è rinforzato e la rosa è più lunha e qualitativa. Vista la contemporaneità degli impegni in Champions potrebbe non bastare per ripetere la stagione scorsa, però a De Laurentiis va dato atto di continuare a perseguire un progetto di crescita. Se smettesse di comportarsi da Masaniello...

LAZIO (VOTO 7)    E' la più interessante da verificare all'impatto con il calcio vero. Klose e Cissé sono due giocatori di grande livello e che potranno regalare soddisfazioni se Reja riuscirà a cambiare pelle a una squadra abituata a giocare in modo diverso. I primi riscontri sono positivi. Resta il nodo-Zarate. Comunque decida Lotito è destinato a sbagliare: vendendolo perché gli sarà rinfacciato dalla maggioranza dei tifosi, tenendolo perché metterà Reja in difficoltà. Sempre che ci sia qualcuno disposto a spendere per Maurito almeno una quindicina di milioni.

Gli ultimi dieci giorni di mercato correggeranno – forse - alcune di queste incongruenze. Però mai come quest'anno le mosse dei dirigenti delle big sono risultati poco comprensibili. Dovevamo risparmiare cercando soluzioni alternative; ci siamo impoveriti e alla fine il conto sarà comunque salato.

Giovanni Capuano

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