mercoledì 18 aprile 2012

INDISCRETO - Champions e rischio per Lazio e Napoli, ma la norma Uefa 'anti-scommesse' non colpirà le italiane



Pronostico semplice: quella in arrivo sarà un’estate torrida per il calcio italiano che rischia di ripiombare nel clima di tutti contro tutti giù vissuto nelle settimane calde di Calciopoli nel 2006 con forte imbarazzo della nostra Federcalcio nei confronti dell’Uefa. I processi sportivi saranno solo uno dei capitoli sul tavolo. Club e Figc dovranno infatti anche garantire a Platini l’integrità morale delle società iscritte alle coppe europee per non incorrere nel bando previsto dall’aprile del 2007 da una norma costruita proprio dopo il caso del Milan, iscritto contro voglia alla Champions malgrado le penalizzazioni per Calciopoli.

Attenzione, però, perché a differenza di quanto circola in questi giorni in ambienti sportivi sarà quasi impossibile per l’Uefa rifiutare l’iscrizione di chi avrà conquistato sul campo e difeso nei processi la qualificazione a Champions League ed Europa League.

La norma sulla ‘non iscrivibilità’ alle competizioni in caso di “coinvolgimento diretto o indiretto” in episodi di corruzione o di attività volte ad influenzare i risultati del campo non ha trovato, infatti, sinora alcuna applicazione concreta e nel caso italiano - almeno secondo quanto emerso sinora dai verbali delle procure interessate trasmessi al pm federale Palazzi - ci si trova davanti a società già danneggiate dal comportamento fraudolento di loro tesserati. A rischio per la responsabilità oggettiva (che non sarà in nessun modo cancellata ma verrà applicata con il tariffario ‘attenuato’ giù utilizzato la scorsa estate per l’Atalanta e le altre), ma difficilmente punibili con una censura anche morale.

Semmai la battaglia sulle posizioni buone per qualificarsi alla prossima Champions League ed Europa League si combatterà nei processi sportivi perché la situazione attuale di classifica dietro a Juventus e Milan assomiglia a un’ammucchiata in cui anche pochi punti di penalizzazione potranno determinare la perdita di posizioni. Dunque chi rischia (Lazio, Napoli e Udinese secondo le informazioni in possesso in questo momento) rischia grosso perché scendere dal terzo al quarto posto può ‘costare’ una ventina di milioni di euro. E chi insegue (Inter e Roma in particolare) può ancora sperare.

La certezza è che il primo giugno la Figc non consegnerà all’Uefa la lista completa delle partecipanti italiane alle coppe europee 2012-2013. Ci saranno Milan e Juventus di diritto nei gironi Champions e poi una serie di ‘ics’. Quello dell’1 giugno del resto non è un termine perentorio e si replicherà quanto vissuto nell’estate del 2006 quando la comunicazione arrivò a fine luglio con l’ormai celebre documento in cui il commissario straordinario Guido Rossi sanciva l’assegnazione dello scudetto all’Inter.
Perché poi non scatterà la norma Uefa sul bando delle società comunque coinvolte? Lo abbiamo chiesto all’avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo.

“Intanto non esistono precedenti e criteri interpretativi. E poi va ricordato che lo Statuto Uefa parla di ‘possibilità’ di rifiutare l’iscrizione mentre i regolamenti delle competizioni trasformano la possibilità in obbligo. Una contraddizione che rende la norma difficile da applicare in automatismo”.

Esiste una gerarchia di importanza tra Statuto e regolamenti?
“No, nessuna gerarchia anche se lo Statuto è per definizione la norma cornice di tutta l’attività”.

Dunque le italiane non rischiano nulla?
“Nel caso delle società italiane c’è anche l’eventuale attenuante che si tratta di club già danneggiati dall’attività fraudolenta di tesserati spesso all’insaputa dei club stessi. Non pare ci sia alcuna componente dirigenziale coinvolta”.

Quindi si tratterebbe di una pena durissima e doppia?
“E’ certo che prima di adottare un provvedimento di questo genere Figc e Uefa devono risolvere il problema dell’interpretazione della norma. Sarebbe una sanzione ulteriore rispetto alle penalizzazioni dei processi sportivi e sarebbe contrario a qualunque logica di proporzionalità della pena”.

In ogni caso si andrà ad estate inoltrata…
“Bisogna tenere a mente cosa accadde nel 2006 con Calciopoli. L’esempio è quello e alla fine la Figc sarà in grado di fornire all’Uefa una lista adeguata”.

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