lunedì 23 maggio 2011

Giovani, mercato e carattere: ecco cosa c'è dietro il 'suicidio' di Mazzarri


Il suicidio tentato da Mazzarri ricorda da vicino quello che Mancini mise in scena l’11 marzo del 2008 nel dopo-partita dell’eliminazione interista contro il Liverpool. Allora come oggi ad accendere la miccia del distacco è stata una gestione del rapporto tra tecnico e presidente a dir poco superficiale. Ma allora come oggi le ragioni della rottura sono precedenti e più profonde. Non si manda via un tecnico vincente perché si auto esonera in diretta. Se, però, il tuo allenatore ha ‘rotto’ con parte dello staff ed è entrato in contrasto con il presidente perché chiede autonomia manageriale assoluta (come fu per Roberto Mancini all’Inter) lo sfogo di una serata andata male diventa il pretesto per regolare tutti i conti. In queste settimane Mazzarri ha lasciato intendere con chiarezza che all’origine delle sue perplessità sul proseguimento del rapporto con il Napoli c’erano questioni personali (adeguamento dello stipendio e certezza di potersi giocare bene la chance europea) e tecniche. Sulle prime De Laurentiis avrebbe anche ceduto. Sulle seconde ha pesato, forse, il bilancio di due campagne acquisti firmate dal duo Mazzarri-Bigon che non devono aver entusiasmato il presidente azzurro. Nel 2009-2010 a Napoli sono arrivati Campagnaro, Cigarini, De Sanctis, Hoffer, Quagliarella (poi sostituito con Cavano dodici mesi più tardi), Dossena e Zuniga. Nel 2010-2011 è toccato a Cribari, Dumitru, Lucarelli, Sosa, Yebda, Ruiz e Mascara. Tanti discreti giocatori, ma l’ossatura del Napoli dei miracoli, partendo da capitan Cannavaro, passando per Aronica, Maggio, Gargano, Pazienza e finendo al duo Lavezzi-Hamsik è sempre quella costruita da Pierpaolo Marino, l’unico capace fin qui di interpretare la mission societaria di trovare giovani talenti da valorizzare. Alla fine Mazzarri e De Laurentiis hanno firmato la tregua, forse anche per mancanza di alternative. La qualificazione alla Champions ha regalato un budget da una trentina di milioni di euro da spendere in estate. Sicuri che i duellanti abbiano la stessa idea su come investirlo? E se davvero il Milan bussasse per Hamsik sicuri che potrebbero rispondere con la stessa voce?

Giovanni Capuano

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