di Giovanni Capuano
Il tempo delle punture è finito. Adesso Allegri e Conte sono passati agli insulti e meno male che la stagione è quasi terminata e tra qualche settimana la volata scudetto tra Milan e Juventus sarà materiale d’archivio. L’ultimo scambio di battute sull’asse Milano-Torino è stato soft solo all’apparenza. Allegri, preparando la sfida contro l’Atalanta che per il Milan vale solo come tentativo di allungare i tempi prima della consegna ai rivali del tricolore, è tornato sull’argomento gol annullato a Muntari.
Lo ha fatto senza mai citarlo ma con un lapsus più che indicativo di
come a Milanello si stia vivendo questo finale di stagioni a zero tituli
e con il ritorno in vetta della storica avversaria di sempre.
L’ATTACCO DI ALLEGRI - “La Juve sta facendo un gran
campionato, ha gli stessi punti nostri e noi stiamo pagando la partenza
non brillante” ha detto il tecnico milanista. Stop. Stessi punti? La
classifica dice una cosa diversa: Juventus a quota 77 e Milan tre lunghezze sotto. Solo un errore o l’ennesima accusa velata a Romagnoli e Tagliavento
di aver falsato il campionato? La risposta pochi secondi dopo: “L’anno
scorso i due derby avevano fatto la differenza e quest’anno la stanno
facendo gli scontri diretti”.
Discorso chiaro visto dalla parte di Allegri: senza
l’errore sulla rete di Muntari le duellanti sarebbero appaiate e il
discorso scudetto ancora aperto. Una provocazione che è rimasta
seminascosta tra le righe dei giornali, impegnati a raccontare della
telefonata di Berlusconi al tecnico toscano e a spiegare i contatti tra Mourinho e Ibrahimovic.
LA RISPOSTA DI CONTE - Invece a Vinovo il lapsus di Allegri non è andato giù e Conte ha imbracciato il fucile per rispondere senza troppi giri di parole. Il gol fantasma di Muntari?
“Io da questa spirale mi tolgo perché rischiamo di andare nella
paranoia e nell’ossessione. Problemi suoi (di Allegri ndr) se ne parla
ancora”. Capito? Paranoia e ossessione. Ma poi, siccome il salentino e
tutto tranne che un carattere incline a non raccogliere le provocazioni,
ecco la seconda parte con l’analisi del torneo post-scontro diretto del
25 febbraio: “A me hanno insegnato a parlare dopo aver vinto e parlerò
nel momento in cui il campionato sarà concluso. Dirò qualche chicca”.
Impossibile resistere: “Una ve la posso anticipare. Si parla del
confronto diretto, ma dopo il confronto diretto noi siamo arrivati a
giocare due partite a meno sette. Se l’è dimenticato qualcuno? - attacca
Conte ricordando il distacco prima delle partite contro Fiorentina e Inter
-. Non mi sembra che ci siamo messi davanti a frenare la corsa del
Milan, ma questa è una cosa che forse qualcuno si vuole dimenticare. Si
sono fermati loro”. Punto.
non riesco a capire che senso abbia dare per acquisito un risultato che non è mai esistito, se non nelle immaginazioni più fervide, cioè quelle di allegri e galliani che sono altamente interessati a far dimenticare la cessione di pirlo alla juve e quindi sono completamente inattendibili, e di qualche ultras milanista di vedute non propriamente larghissime.
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