martedì 6 marzo 2012

DOSSIER - Discount Inter: in sei mesi bruciati 50 milioni di euro e adesso manca l'uomo mercato...



Se si trattasse di una semplice azienda il termine tecnico corretto sarebbe ‘depatrimonializzato‘. Quella situazione per cui il valore di una società cala con il calare del valore dei propri beni o asset. Trattandosi di calcio il discorso è più complesso perché affidato alle logiche del mercato che non sempre rispondono a regole certe. Però è un dato di fatto che la stagione disastrosa dell’Inter sta facendo precipitare anche il valore della sua rosa e quando a giugno Moratti metterà mano alla rifondazione rischia di dover svendere (o regalare) molti suoi giocatori senza poter incassare denaro fresco da reinvestire sul mercato. 
 
Quanto vale oggi la rosa in mano a Ranieri? Difficile fare una valutazione precisa ma ci si aggira intorno ai 115-120 milioni di euro. Un totale cui sui arriva considerando privo di alcun valore il cartellino dei big in scadenza (Chivu, Cordoba e Samuel) oltre a quello di Zanetti che difficilmente avrebbe mercato. E considerando che molti uomini sono in prestito (Zarate, Poli, Palombo, Guarin) e, dunque, ancora da riscattare prima di ipotizzare una loro cessione.

Se domani Branca avesse da Moratti il mandato di vendere tutti e fare piazza pulita, insomma, difficilmente si andrebbe oltre quella cifra che è ben lontana da quanto il patron nerazzurro dovrà mettere sul piatto per ricostruire in fretta un’Inter vincente. Il discorso ovviamente non regge in questo modo, però aiuta a comprendere perché il lavoro della società di Corso Vittorio Emanuele sarà lungo e difficile.

Solo sei mesi fa la stessa rosa aveva un valore superiore di almeno una cinquantina di milioni di euro (-30,3%). Oggi non più e nell’elenco comincia a mancare l’uomo-mercato con cui finanziare le operazioni in entrata. Resta, forse, il solo Sneijder la cui parabola però è significativa: nell’estate del 2010 dopo il Triplete e un Mondiale giocato da protagonista valeva non meno di 40 milioni di euro. Ad agosto l’Inter lo trattava con Manchester United e City sulla base della trentina. Ora difficilmente potrebbe consentire un incasso superiore a 20.
Altri esempi? Julio Cesar incerto anche in nazionale ha perso la fama di ‘numero uno’ e ha una quotazione non superiore ai 10 milioni di euro. In doppia cifra restano ancora Pazzini (intorno ai 13 ma è costato quasi 7 di più) e Ranocchia (valore quasi dimezzato rispetto ai 20 che Moratti ha pagato a Preziosi), non Maicon passato dai 25 del post-Triplete ai 15 di questa estate agli 8 di adesso e nemmeno Milito. L’argentino è probabilmente l’unico ad aver guadagnato valore negli ultimi mesi; merito dei gol ritrovati e della quotazione bassissima raggiunta in agosto dopo una stagione da incubo. Nel 2010 valeva non meno di 30 milioni. Ora potrebbe andare via a 10 sempre a patto di trovare qualcuno disposto ad accollarsi il suo ingaggio.

Il problema è anche questo. Con un monte-stipendi da circa 150 milioni di euro (al netto delle tasse) l’Inter è seconda in Italia solo al Milan. Numeri che rendono pressoché inamovibili molti giocatori della sua rosa. Ci sono poi gli investimenti a perdere. In estate Alvarez era quotato 11,9 milioni di euro. Ora si arriverebbe a fatica ad 8. Anche Forlan vale meno di quanto è stato pagato (5 milioni di euro).

La sensazione è che per rispettare i parametri del fai play finanziario in assenza degli incassi della prossima Champions League che creeranno un buco da 30 milioni di euro, in casa-Inter si dovrà lavorare molto di fantasia. Non ci sono Ibrahimovic, Balotelli, Eto’o o Thiago Motta da gettare sul tavolo del mercato per incassare e spendere.
Chi arriverà sulla panchina di Ranieri, sia Villas Boas, Guardiola o una soluzione di secondo piano, lo dovrà tenere a mente perché a lui verrà chiesto di gestire un rinnovamento senza la certezza di poter prendere il meglio. Realtà dura da digerire per chi nemmeno quindici mesi fa era sul tetto del mondo, ma che Moratti e i suoi uomini dovrebbero speigare con chiarezza ai tifosi. Per evitare tra un anno di trovarsi nuovamente al punto di partenza.

1 commento:

  1. Tutto vero.
    La sola cessione di Eto'o verrà azzerata dalla mancata qualificazione Champions. E con ingaggi simili a quelli ce paga l'Inter, 3/4 della rosa è di fatto invendibile.
    Non c'è altra strada che portare in prima squadra Bessa, Alborno, Crisetig e M'Baye, riportare all'ovile Benedetti, Caldirola e Bardi, regalare Forlan, non rinnovare a Cordoba e Chivu, provare a piazzare Lucio e Pazzini, scansare Kucka, e prendere 2-3 giovani di prospettiva.
    Obiettivo, tornare in Champions e portare il monte ingaggi a 100 milioni in due anni. Per tornare a vincere, prego ripassare.

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