La notizia che gli ultras della Roma non saranno obbligati a sottoscrivere la tessera del tifoso per abbonarsi alle gare interne della prossima stagione può stupire solo chi continua a credere che lo la guerra al tifo violento sia una cosa seria. Già nell'ultimo campionato diversi questori – per evitare pericolose commistioni all'interno degli stadi – avevano deciso di riaprire i famigerati settori ospiti per motivi di ordine pubblico. Lo stesso Viminale nel maggio scorso aveva sbugiardato il Casms per consentire (sempre agli ultras giallorossi) la trasferta a San Siro in occasione della semifinale di ritorno della Coppa Italia. “I tifosi sono il nostro motore” aveva spiegato, senza alcuna vergogna, Gian Paolo Montali. Come se i tifosi delle altre squadre non contassero nulla.
Del resto gli ultras romanisti se lo meritavano proprio l'intervento 'ad curvam' del ministero. Prima di quella trasferta a Milano, per la quale l'Osservatorio si era premurato di “... trovare soluzioni e misure organizzative per consentire la più ampia partecipazione dei tifosi della Roma...”, erano costati la miseria di 98mila euro alla società con le loro bravate (cui aggiungere altri 60mila euro tra Coppa Italia e Supercoppa). Non si erano fatti mancare nulla, dai petardi, fumogeni e bengala sul settore ospiti (un classico) ai laser negli occhi del portiere nemico (Muslera) o dello sfortunato assistente di linea (Roma-Genoa), fino alla bottiglia piena d'acqua lanciata sulla panchina del Brescia. Una contabilità ufficiale che non tiene conto di coltellate e agguati all'esterno dell'Olimpico e dell'assedio di Trigoria o di altri 'atti d'amore verso la Magica'. Peggio di loro solo i colleghi della Juventus.
E' bene ricordare che nel settembre 2008 il Viminale aveva messo nero su bianco la sua classifica delle tifoserie definendo quelle di Roma e Napoli “le più violente e pericolose d'Italia”. Da quel giorno la Curva Sud si é impegnata a non smentirlo: 57mila euro di multe in quella stagione, 198mila nella successiva e 158mila nell'ultima. Sempre sul podio della classifica (al contrario) della Coppa Disciplina con prestazioni da record come i 40mila euro di multa che sono ormai la tariffa fissa dei derby o la memorabile finale di Coppa Italia 2010 degli insulti razzisti a Balotelli e della caccia all'interista.
Davvero una tifoseria modello. Da premiare con un nuovo sconticino 'ad curvam'. A noi la tessera del tifoso non è mai piaciuta, ma invece di trasformarla in farsa non si poteva definirla un'esperienza chiusa e voltare pagina? O se si volevano allargare le maglie in vista di facilitazioni perché non iniziare dal Chievo e dai suoi 2.500 euro di multe accumulate in tutta una stagione? Meglio non rispondere. In attesa di conoscere il pensiero del ministro Maroni.
Giovanni Capuano
La disinformazione fatta penna. Complimenti
RispondiElimina1) Il settore ospiti in occasione di Inter-Roma (semifinale coppa italia) non è stato riaperto. Sono stati concessi 500 posti circa in una gabbia nel terzo anello, motivo per cui la trasferta è stata boicottata.
RispondiElimina2) A Roma la nuova società ha tentato di introdurre delle modifiche legittime, vedi scorporamento di abbonamento+tessera. Ora è arrivato in extremis l'intervento dell'Osservatorio che probabilmente vieterà questa iniziativa, ammettendo di fatto che la TdT è stata introdotta solo per motivi economici (del resto il controllo preventivo sarebbe stato identico a quello effettuato ora con la tessera).
Comunque non leggevo da tempo un articolo così poco obiettivo, rinnovo i complimenti fatti da marco.
Il settore ospiti a San Siro in occasione del gare dell'Inter è nel terzo anello blu. Proprio la famigerata 'gabbia' che - come anche Chuckie conferma - è stato riaperto per Inter-Roma. Senza motivi, visti i precedenti. Quanto alla tessera del tifoso vale quello che ho scritto. Ma la scelta della Roma era una forzatura difficile da accettare.
RispondiEliminaGC