Piccolo promemoria per i tanti che, distratti dalle vicende legate allo scudetto del 2006, hanno perso di vista l’inchiesta calcioscommesse. Dopo aver sentito in una settimana 27 dei protagonisti dell’indagine, l’ufficio della Procura Federale di Palazzi si appresta a un altra infornata di interrogatori che culminerà con l’audizione del capitano dell’Atalanta Doni il prossimo venerdì. A sentire gli interessati sembra che tutto sia a posto. Tutti hanno (o avrebbero) chiarito la loro posizione e la procura di Cremona avrebbe preso un abbaglio gigantesco inducendo così in errore anche Palazzi, che dovrà chiudere il suo lavoro entro la fine del mese di luglio per permettere ai processi di arrivare a sentenza in tempo per la compilazione dei calendari e la partenza dei campionati.
Tutto a posto, dunque? Nemmeno per sogno. L’impressione è che il mondo del calcio, distratto dalla guerra Inter-Juventus, stia cercando di nascondere sotto il tappeto la polvere con tesi autoassolutorie che trovano poco riscontro nel lavoro dei magistrati. Se è vero, infatti, che lo stesso procuratore capo di Cremona Roberto Di Martino dice di non sapere “...fin dove potrà arrivare la giustizia sportiva con il materiale a disposizione...”, ci sono altri passaggi della sua intervista a La Gazzetta dello Sport dello scorso 8 luglio che meritano di essere sottolineati:
“Tutti dicono di aver chiarito, ma nessuno ha portato un solo elemento che alleggerisca la loro posizione” spiega il magistrato che, questa volta, non si affida a sensazioni ma racconta un’inchiesta in cui si è scontrato con un “... atteggiamento omertoso...” e nella quale è poco credibile la tesi della millanteria pura e semplice “perché – dice – se tutti millantassero sempre questo sistema non esisterebbe e sarebbero tutti ridotti sul lastrico...”. Ora, siccome il problema delle scommesse nel mondo del calcio esiste e qualche protagonista ridotto sul lastrico pure, ma sono in maggioranza quelli che se la passano bene, viene il sospetto che si stia sottovalutando l’impatto delle carte di Cremona in mano a Palazzi o in arrivo nelle prossime settimane.
Piccolo promemoria. De Martino dice che ormai gli elementi raccolti sulle partite ‘sospette’ sono “più pesanti rispetto a 40 giorni fa”. Palazzi, fin qui, ha sentito non solo personaggi già citati a Cremona ma anche new entry come il presidente del Chievo Campedelli cui ha chiesto conto delle tante gare ‘chiaccherate’ dei veronesi. Non ci stupiremmo se nei prossimi giorni l’elenco degli interrogati si allungasse con qualche sorpresa che costringa tutti a tornare ad occuparsi di una vicenda considerata chiusa troppo in fretta.
Giovanni Capuano
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