Ci ha pensato su una notte e poi ha deciso che doveva chiedere scusa. Non tanto per ricucire con i fili di una storia con il City che sembra davvero arrivata ai saluti finali, quanto spaventato dall’eco dell’ultima espulsione sui media di mezza Europa. Un’eco arrivata fino alle orecchie di Cesare Prandelli e che rischia di tenerlo a casa in occasione dello stage di aprile mettendo in dubbio la stessa partecipazione ad Euro2012. E’ questo che ha spinto Balotelli ad alzare il telefono e a chiamare il ct prima di dettare, attraverso il fido Raiola, le sue scuse: “Mi dispiace molto per quello che è successo, per la delusione data al Manchester City e in particolare a Roberto Mancini, che stimo e a cui voglio bene”.
Ma soprattutto il passaggio dedicato alla maglia azzurra per evitare ogni fraintendimento: “Tengo moltissimo alla Nazionale, ma ho commesso due falli di gioco, non di reazione. Non ho infranto il codice etico. Ho già perso la Nazionale per una stupidaggine, non lo farei una seconda volta. Spero di esserci allo stage di aprile”.
Prandelli potrebbe anche accontentarlo, ma il problema è che il ct aveva già lanciato più di un ultimatum a Mario facendo riferimento non tanto ai suoi comportamenti fuori dal campo, quanto alla tenuta mentale del giocatore durante i novanta minuti. “Potenzialmente è molto forte, straordinario. Dipende solo da lui. Stona però che quest’anno un giocatore come lui abbia avuto così tante giornate di squalifica” aveva detto Prandelli a metà febbraio. Allora Balotelli era a quota 8.
Dopo le prodezze contro l’Arsenal rischia di aggiungerne da 3 a 6 chiudendo in anticipo la stagione e non solo per volere di Mancini. Come sarebbe possibile portarsi in Polonia e Ucraina un giocatore fermo dall’8 aprile e al centro di un vero e proprio caso? “Se si tratta di falli di gioco non applicheremo il codice etico” ha spiegato Prandelli. Il cartellino rosso è per doppia ammonizione, ma pesano le immagini dell’entrata assassina su Song a inizio gara perdonata da Atkinson ma sicuramente valutata dalla Football Association.
“Aspettiamo il verdetto finale della squalifica” ha detto Balotelli consapevole di andare incontro a una vera e propria stangata che nel caso di pena massima (6 giornate) lo escluderebbe in automatico dalle ultime 6 partite del City in Premier League. E a quel punto Prandelli si troverebbe a dover portare agli Europei un convalescente (Cassano), una scommessa (Rossi se recupera) e Balotelli con tutti i guai che lo riguardano. Davvero troppo rischioso.
C’è poi il capitolo-cessione in estate. Balotelli nel suo comunicato di scuse ha aperto a tutte le soluzioni: “Quanto al mio futuro si vedrà a fine stagione: parlerò col club e vedremo”. Parole diverse da quelle di Mino Raiola che, pur ammettendo come l’Italia manchi al suo assistito che in Inghilterra non ha legato malgrado la vicinanza della sorella Cristina trasferitasi a Manchester, aveva anche spiegato che l’intenzione era quella di rispettare il contratto con il City. La verità è che il divorzio potrebbe essere consensuale ma non semplice.
Secondo alcune fonti i contatti tra l’Inter e il manager sarebbero già iniziati e Branca potrebbe farsi forza non solo della clausola concordata al momento della cessione nell’estate del 2010 o all’ultima rata non ancora incassata, ma anche degli ottimi rapporti con i dirigenti inglesi rafforzati a gennaio con l’azione di disturbo su Tevez. Impossibile avere certezze oggi. I bookies inglesi danno ancora il Milan favorito ma se ne riparlerà tra un paio di mesi proprio come ha detto Branca e con la certezza che nessuna scelta è preclusa anche se difficilmente Balotelli resterà ancora fuori dall’Italia.
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