di Giovanni Capuano
Se li chiamate vecchi c’è il rischio che si offendano. Se cercate di tenerli fuori la certezza che mettano il muso perché sicuri di poter rendere quanto e più dei ragazzi che premono alle loro spalle. Che poi lo dimostrino tutti insieme in una sola notte è uno di quegli scherzi che solo il calcio sa regalare. Le prodezze di Del Piero e Totti, le corse di Zanetti, le parate di Buffon e gli sbuffi di Reja sono l’immagine più bella che l’ultima giornata di campionato infrasettimanale regala agli archivi.
E’ stata una giornata da record in tutti i sensi. La giornata degli highlander, gli immortali del pallone che non si arrendono alla pensione e continuano a scrivere pagine di storia per i loro club.
700 VOLTE DEL PIERO - La copertina è certamente tutta di Alex Del Piero. La sua punizione potrebbe valere lo scudetto e certemente consegna ad Agnelli qualche grattacapo in più sulla strada dell’addio dalla sua bandiera. Si può fare a meno di uno così? No che non si può, ma la sensazione dopo aver sentito Alex nelle ultime settimane confermare di aver voglia di “continuare a giocare a pallone” e nessuna intenzione di forzare i tempi è che alla fine potrebbe essere proprio il capitano a dire basta con la Juventus.
Ieri Del Piero ha fatto 700 presenze in bianconero issandosi al quinto posto all time dopo Paolo Maldini (902 col Milan), Zanetti (794), Bergomi (756) e Franco Baresi (719). Quella realizzata contro Marchetti è stata la rete numero 288 della carriera in bianconero (187 in serie A a -1 da Beppe Signori). Numeri che non possono però cancellare la ferita dell’annuncio preventivo di ottobre da parte della società e di una stagione vissuta fin qui ai margini: 424 minuti in campionato, solo quattro volte titolare e mai impiegato per più di un’ora. Un pensionando di lusso. E adesso caro Agnelli come la mettiamo con il rinnovo? La gente della Juventus ha già scelto, ma anche fare un passo indietro costringerebbe qualcuno a una brutta figura.
ZANETTI, CAPITANO RAGAZZINO - Se Stramaccioni non gli farà saltare nessuna delle ultime sei gare di campionato Javier Zanetti toccherà a fine stagione quota 800 partite in nerazzurro. Ieri sera è arrivato a 794 di cui 570 in serie A agganciando così un monumento come Dino Zoff al terzo posto all time alle spalle del solito Maldini (648) e di Pagliuca (595).
A (non) fare notizia semmai è che anche contro il Siena Zanetti abbia giocato come se il tempo non avesse senso. Tra i migliori in campo per continuità e freschezza a 39 anni suonati. Lui indistruttibile e un ragazzino come Obi costretto a mollare per crampi. Se esiste un atleta da studiare per longevità quello è certamente l’argentino. Anche la nuova Inter rischia di ripartire da lui.
TOTTI PUNTA L’EUROPEO - Non segnava da 81 giorni e sta soffrendo il ruolo che Luis Enrique gli ha disegnato lontano dall’area avversaria, però la zampata con cui Totti ha deciso la sfida-champions contro l’Udinese vale più dei tre punti in classifica. Gol numero 267 della carriera e numero 212 in serie A dove è quinto nella classifica di tutti i tempi a sole 4 lunghezze da Meazza e Altafini.
Prandelli ha detto di voler tenere aperta una porta a tutti in vista degli Europei. Quello di Totti è più che altro un sogno, però un ottimo finale di campionato potrebbe ribaltare le gerarchie e le scelte del commissario tecnico. Segnatevi questa data sul calendario: 22 aprile 2012. A Torino andrà in scena Juventus-Roma e sarà quasi certamente l’ultima volta di Del Piero contro Totti. Una preghiera a Conte e Luis Enrique: regalate ai vostri due fuoriclasse la passerella che si meritano.
BUFFON BATTUTO E FELICE - Da portiere i suoi 34 anni pesano meno, però il gol incassato da Mauri è dolce per Gigi Buffon che sogna di tornare a vincere con la Juventus che non ha abbandonato nemmeno in serie B. La sua imbattibilità si è interrotta dopo 568 minuti. Meglio di lui continuano ad aver fatto Seba Rossi (929′ il record), Zoff, Da Pozzo e Pelizzoli. Però anche il mondo di Gigi si è rovesciato. Con Delneri era diventato un corpo estraneo alla Juventus, pronto a essere messo sul mercato e a tratti separato in casa, umiliato come un ragazzino qualsiasi. Ora si è ripreso il ruolo che gli compete e rinnoverà allungando la sua carriera a Torino. Marotta lo ha annunciato: “Rappresenta la Juve e non sarà un problema di soldi”. Rivincita.
CENTO VOLTE REJA, IL DIMISSIONARIO - La giornata dei grandi vecchi celebra anche la panchina numero 100 di Edi Reja alla Lazio. E’ vero che è arrivata la sconfitta, ma a 66 anni il tecnico friulano amico di Capello si sta togliendo grandi soddisfazioni. Cento volte in panchina con Lotito è un risultato da primato. Averlo raggiunto dopo due dimissioni presentate per questioni di puntiglio e rientrate a furor di popolo aggiunge merito al merito. E’ un veterano ma sembra un ragazzino. Espulso per un applauso di troppo non le ha mandate a dire all’arbitro: “Adesso mi sono sufato… Io ho applaudito e Conte si sbracciava da un’ora ad ogni fallo”. Incorreggibile.
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