Torna a far discutere la presunta combine (poi saltata) di Inter-Lecce 1-0 dello scorso 20 marzo 2011. A citarla è Massimo Erodiani nel corso della deposizione davanti al Gip di Cremona Salvini riportata oggi da La Gazzetta dello Sport a pagina 18. Racconta di un contatto in chat via Skype con l’attaccante del Lecce Daniele Corvia (nickname ‘Asso’ fornitogli da Paoloni) nel quale il giocatore leccese spiega perché l’accordo per l’over tre e mezzo è saltato con conseguente bagno di sangue economico per il gruppo dei bolognesi.
“Quando si sono trovati i giocatori del Lecce insieme ai giocatori dell’Inter nel tunnel prima della partita – sono le parole di Erodiani davanti al Gip – quelli dell’Inter si sono mostrati a conoscenza della combine… L’accordo sarebbe stato nel senso non solo dell’Over, ma anche di una segnatura del Lecce prima dell’Inter. Da quanto mi ha riferito il sedicente Corvia, l’accordo che ho descritto già esisteva e quando c’è stato questo incontro nel tunnel sono emersi elementi di un ripensamento… Mi è sembrato di capire che i giocatori del Lecce, per non fare brutta figura, abbiano chiesto di poter fare un gol per primi e che i giocatori dell’Inter non abbiano accettato”.
Erodiani poi fa anche il nome di qualche calciatore del Lecce e fa capire comunque di non avere certezze che dall’altro capo della chat ci fosse davvero Corvia (che ha negato tutto) o, magari, lo stesso Paoloni. Tanto da ricordare di aver provato a contattare davvero Corvia qualche settimana più tardi e di averlo sentito "cadere dalle nuvole". Accerteranno i magistrati di Cremona. Quello che colpisce è che lo schema della combine saltata di Inter-Lecce sia molto simile – nei racconti e nelle carte dell’inchiesta – all’andamento di Inter-Chievo 4-3 di cui abbiamo già parlato sia ieri che il 2 giugno scorso riportando un’intercettazione dello stesso Erodiani, le considerazioni del Gip Salvini e i dubbi dei Monopoli sui flussi delle giocate. Prima il gol della squadra ‘minore’ (in Inter-Chievo l’autogol di Thiago Motta) e poi il pareggio e la vittoria larga (in Inter-Chievo un autogol di Mantovani nel giro di sessanta secondi e l’over confezionato nel primo tempo con le reti di Cambiasso e Milito).
Il procuratore Palazzi ha chiesto e ottenuto piena collaborazione dai magistrati cremonesi. Presumibilmente avrà in mano tutte le carte e dovrà “epurare dai fatti il millantato credito che spesso ricorre in queste situazioni” come indicato da Piero Sandulli, membro della Commissione disciplinare della Figc e già giudice di Calciopoli nel 2006. Noi chiediamo: sarà necessario chiedere conto a qualcuno di queste circostanze? Se i racconti sono credibili ce n'è abbastanza per un'inchiesta sportiva. Altrimenti si faccia chiarezza e l'Inter si tuteli da chi allunga ombre sulle sue ultime stagioni.
Giovanni Capuano
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